Centro Fisioterapico Modenese

Fisioterapia

Fisioterapia

Terapia Manuale e Riabilitazione

Fibrolisi

La fibrolisi diacutanea è una terapia utile ed efficace per il trattamento di situazioni morbose a carico dei tessuti molli, per fibrosi para e periarticolari e per aderenze post-traumatiche e infiammatorie, determinanti dolore e limitazione funzionale.

In presenza di eventi traumatici o patologici, il nostro organismo attiva un processo di riparazione dei tessuti danneggiati, che non sempre porta a risultati ottimali: in alcuni casi, infatti, possono formarsi le cosiddette cicatrici, che si presentano sotto varie forme, come noduli o aderenze fibrose.

Mediante appositi strumenti in acciaio inox con differenti curvature, i fibrolisiori, questa terapia è¨ in grado di riassorbire tali aderenze muscolari. Nello specifico, la fibrolisi agisce tanto a livello meccanico, normalizzando il movimento muscolare, quanto a livello circolatorio, favorendo la circolazione locale e linfatica. Sebbene tale metodica possa apparire di facile esecuzione, in realtà richiede un’ottima manualità e una notevole sensibilità dell’operatore.

Terapia Manuale

La terapia manuale è una specializzazione della fisioterapia utilizzata per il trattamento di patologie muscolo scheletriche e neurologiche.
Essa raggruppa tutte le metodiche della fisioterapia che necessitano dell’uso delle mani per scopi terapeutici tra le quali:- Trazioni Vertebrali
– Pompage Articolari
– Mobilizzazioni vertebrali
– Chinesiterapia manuale
Le patologie che può curare sono molteplici, viene utilizzata per le disfunzioni della colonna vertebrale e per le patologie delle articolazioni periferiche.

Linfodrenaggio

Il linfodrenaggio, o “drenaggio linfatico manuale” (DLM) è un particolare tipo di massaggio praticato nelle zone del corpo con un’eccessiva riduzione della circolazione linfatica e una stagnazione di liquido.

La prima formalizzazione della tecnica, che sopravvive ancora oggi con questo nome, fu introdotta nel 1936 dal dottor Emil Vodder insieme alla moglie, la dottoressa Estrid Vodder, su alcune prime intuizioni di Alexander von Winiwarter.

ll linfodrenaggio è una particolare tecnica di massaggio, esercitata nelle aree del corpo caratterizzate da eccessiva riduzione del circolo linfatico. Il linfodrenaggio, come preannuncia la parola stessa, favorisce il drenaggio dei liquidi linfatici dai tessuti: l’azione meccanica manuale viene esercitata a livello di aree che interessano il sistema linfatico, allo scopo di facilitare il deflusso dei liquidi organici ristagnanti.

Terapia Fisica e Strumentale

Onde d'urto focali HTM® e SOUNDWAVE®

Da un punto di vista fisico, le onde d’urto sono definite come degli impulsi sonori ad alta energia. In campo medico, esse vengono principalmente utilizzate per poter trasferire energia ai tessuti corporei e, dunque, per poter stimolare e accelerare i naturali processi biologici di riparazione. La terapia con onde d’urto viene impiegata, nello specifico, per la cura di numerose patologie tra le quali: – fascite plantare; – sperone calcaneare; – tendinopatia calcifica della spalla; – pubalgia; – epicondilite; – tendinite rotulea; – gonalgia (ginocchio del saltatore); – la periartrite scapolo-omerale; – la tendinopatia calcifica achillea. Le onde d’urto hanno inoltre la capacità di accelerare o attivare la consolidazione ossea in seguito a fratture che non calcificano. Il Centro Fisioterapico Modenese vanta un’esperienza decennale nell’applicazione di tale terapia, oltre ad essere stato il primo centro medico della provincia a dotarsi dell’innovativo HMT Reflectron

Lasera ad alta potenza (HILTHERAPY®)

HILTHERAPY® (High Intensity Laser Therapy) è una terapia innovativa che sfrutta impulsi laser ad alta intensità, ad emissione pulsata. Questa tipologia di stimoli è in grado di innescare una serie di risposte biologiche capaci di ridurre gli stati infiammatori, di promuovere i processi di riparazione e di rigenerazione dei tessuti, oltre che favorire il drenaggio linfatico e la microcircolazione. A differenza della laser-terapia convenzionale, che opera attraverso onde di bassa o media potenza, la HILTHERAPY® è in grado di agire, non solo sulle patologie superficiali, ma anche su quelle più profonde. Questa tecnica rivoluzionaria, inoltre, può essere applicata in totale sicurezza, senza danneggiare i tessuti circostanti a quello sottoposto al trattamento. La HILTHERAPY® si dimostra, dunque, estremamente adatta per la cura di numerose patologie, quali: tendiniti, contusioni e lesioni muscolari, contratture, artrosi e nella terapia del dolore.

Tecarterapia CAREHERAPY®

La Diatermia da contatto, comunemente conosciuta come Tecarterapia, è una terapia che sfrutta la radiofrequenza, al fine di riattivare e stimolare i naturali processi di riparazione e rigenerazione dei tessuti. La grande efficacia della Tecarterapia è da ricercarsi nella sua capacità di trasferire energia ai tessuti lesi mediante ipertermia, ossia attraverso l’innalzamento della temperatura corporea interna. Tale terapia svolge, in sintesi, tre differenti azioni fondamentali: un’azione analgesica, un’azione drenante e, infine, un’azione di stimolazione cellulare. 

La Tecarterapia si dimostra dunque idonea per la cura di numerose patologie dell’apparato muscolo-scheletrico, oltre che particolarmente adatta per essere applicata al mondo dello sport professionistico e a quello del benessere.
Il Centro Fisioterapico Modenese offre la possibilità ai pazienti di sottoporsi al trattamento sia in modalità manuale, ovvero avvalendosi dell’esperienza e della preparazione dei suoi fisioterapisti, che in modalità automatica, mediante l’applicazione autonoma di opportuni elettrodi riutilizzabili.

Massoterapia

Massaggio Connettivale

Storia
Il termine “massaggo connettivale” fu coniato dalla Dicke, fisioterapista tedesca, che praticando frizioni profonde sulla regione sacrale del suo corpo per alleviarne il dolore, riscontrò un notevole miglioramento della sintomatologia dolorosa.
Già Head per primo, nel 1898, aveva riscontrato nelle lesioni degli organi interni iperestesia al tatto, alla pressione e alla temperatura, nonchè dolori spontanei in zone della cute innervate dallo stesso metamero del viscere ammalato; egli chiamò queste zone “punti massimali”. Anche MacKenze aveva riscontrato un aumento della tensione e della sensibilità profonda di alcuni muscoli in corrispondenza di malattie di organi interni.
Le osservazioni di questi autori costituiscono la base della medicina massoterapica di cui il massaggio connettivo è forse l’espressione più completa.


Principi
L’applicazione di questa particolare tecnica di massaggio porta alla normalizzazione della tensione elastica e alla scomparsa di ogni reazione anomala dei tessuti.
Il livello di spostamento dei tessuti si classifica in tre forme:
Spostamento superficiale
Spostamento medio
Spostamento profondo
Volker e Rostosky, misurando la temperatura cutanea provocata dai disturbi circolatori delle estremità, hanno riscontrato, dopo un trattamento massoterapico connettivale, una vasodilatazione più evidente di quella ottenuta con agenti farmacologici. Il massaggio connettivale trae efficacia da stimoli cutanei e sotto-cutanei di zone riflessogene e dipende dai rapporti dell’innervazione che provengonodallo stesso livello metamerico tra tessuti cutanei ed organi viscerali.
L’applicazione massoterapica connettivale risulta molto utile nelle malattie degli organi interni, soprattutto di natura funzionale. I tessuti sani si solleveranno con facilità di 2-3 cm in avanti e in alto, mentre se c’è un aumento della tensione dei sottocutanei circostanti, i tessuti si solleveranno con minor intensità rispetto a quelli normali.


Effetti
Il massaggio connettivale grazie alle particolari manovre che utilizza ha quindi la capacità di stimolare la circolazione a livello locale, e di apportare così maggior ossigeno alla parte trattata. Le reazioni del tessuto connettivo al massaggio possono spaziare dal prurito più o meno intenso ad ecchimosi più o meno estese che appaiono solitamente alla prima seduta. In alcuni casi possiamo avere delle reazioni neurali, quali sudorazione e palpitazioni ciò avviene per la diretta dipendenza dal sistema neurovegetativo